“In questa feroce realtà devi saper scegliere: o sei il disturbato o sei il disturbo”.
Lo spettacolo è composto da una serie di quadri narrativi che si susseguono a ritmo incalzante, mescolando teatro civile, pantomima, teatro di figura, e teatro comico. I monologhi, sospesi tra il surreale e il tragico, disegnano un quadro d’insieme del nostro tempo fatto di precarietà, sfruttamento, crisi.
Una scenografia volutamente scarna, per lasciare spazio solo alla forza della parola e alla espressività mimica. “E’ in atto una guerra non dichiarata, non percepita, una guerra che non ha frontiere, non ha bandiere. Le vittime ci sono, quelle si. Anche gli eroi ci sono e hanno forme iridescenti di listini finanziari, azioni, stock option”. Il protagonista è ridotto ai margini, confuso, alienato dalla precarietà della sua esistenza ma nonostante tutto convinto che un riscatto collettivo sia ancora possibile.
“E’ giunto il momento di riprenderci le storie da cui ci hanno escluso. Per non essere più soltanto delle comparse nel racconto di qualcun altro”. Un monologo sospeso tra il surreale e il tragico, capace di disturbare la testa e la pancia. Finalista al concorso “Uno” di Firenze.
di e con Oscar Agostoni
tecnica e suono Helga Bernardini
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